Che succede? Allora i draghi esistono veramente!
Questo potreste pensare a leggere il titolo. Niente
panico, i draghi esistono, ma questi sono buoni e fanno bene.
Vediamo cos'è successo domenica.
Gaggiano (MI) ore 9:00.
La nostra troupe, a cui era arrivata la soffiata sulla
presenza di draghi al lago, è giunta sul luogo
dell'incontro con congruo anticipo per osservare bene
l'evolversi di questo evento straordinario.
Nel giro di una decina di minuti dallo spiazzo antistante
al lago abbiamo osservato un serpentone che stava
venendo verso di noi. È vero che i draghi sono
di mille colori, ma a scaglie rosa non avremmo pensato
di vederne, invece di scaglie ce n'erano a decine e
alcune si... muovevano in gruppo.
Mentre si avvicinavano, si è svelato l'arcano:
le scaglie rosa erano delle brillanti magliette,
pantaloni, giacche e cappelli indossati con orgoglio
da decine di donne, e non solo, c'erano anche bambini.
Un po' eravamo preoccupati per la loro presenza.
Quando sono arrivate a 'tiro di microfono' abbiamo
iniziato a fare domande: "Ma oggi non dovevano
esserci dei draghi?" è stata la prima,
spontanea. "Certamente", mi ha risposto
sorridendo una 'lady in pink', "rimanga con noi
e vedrà che scintille!".
Incuriositi, abbiamo deciso di rimanere per capire
cosa sarebbe successo.
Dopo una mezz'ora lo spazio si era riempito di persone:
siamo andati tutti verso una struttura dove è stato
possibile prendere un ottimo caffè e poi abbiamo
assistito all'apertura di un'altra stanza. Del personale
esperto ha guidato per un'ora adulti e bambini in una
divertente attività di orienteering.
Sarà un allenamento, abbiamo pensato tutti, ma
per cosa, per fuggire dai draghi?
Alle 11 ci hanno fatto accomodare, perché avremmo
assistito a un intervento che ci avrebbe illuminato e
cambiato il modo di vedere un drago per sempre. Ha preso
la parola quella che abbiamo scoperto essere la
dottoressa Canella, una psicologa che ha parlato
dell'importanza di costruire la nostra salute fisica
e mentale; si sono poi succeduti il dottor Ferrante,
chinesiologo, il dottor Accornero, formatore aziendale
e il sig. Caldognetto, atleta e tecnico della squadra
azzurra...
Scommetto che se potessi vedere la vostra espressione,
vedrei facce con un bel punto interrogativo stampato
sopra. Dove sono finiti i draghi? Rispondo subito.
I draghi erano in acqua! Commento vostro: certo, i
draghi ora vivono in acqua.
Non ci vivono. Ma ci navigano.
Durante la conferenza scopriamo infatti che i draghi
per cui ci siamo mossi oggi, sono in realtà
delle grosse canoe in grado di trasportare fino a
venti persone. Nel nostro immaginario le canoe sono
piccole imbarcazioni con cui pagaiare mollemente in
pieno relax. Le barche-drago, ovvero i Dragon Boat,
sono invece grosse e hanno, teste a prua e code a
poppa per gli eventi più importanti. Scopriamo
che nel mondo ci sono decine di feste e gare, fatte
ogni anno in memoria di un evento preciso nella storia cinese.
Oggi però scopriamo che questo sport viene
utilizzato per fare team building da
aziende e imprese, ma che c'è uno scopo ancora
più importante: è diventato nel tempo
un'importante terapia post-operatoria per donne che
hanno avuto un tumore al seno. Pagaiare in realtà
fa bene a tutti, perché favorisce la circolazione,
la postura...
Io e la troupe, man mano gli esperti parlavano, ci
guardavamo. Mai avremmo pensato di guardare in questo
modo a uno sport di canottaggio. Una vera scoperta!
A mezzogiorno finalmente gli equipaggi si sono preparati
e schierati. Erano presenti Le Pink Amazons di Milano,
le Dragonette di Torino, le Wananga di Avigliana e le
Cuore di Drago della Val Cavallina. Tutte determinate,
agguerrite, concentrate. Le barche si sono preparate,
poi sono iniziate le competizioni per il primo trofeo
amatoriale.
Una domanda però mi rimbalzava nella mente
da quando avevo parlato con la prima donna intervistata:
come fa una barca-drago in acqua a fare scintille?
Dalla nostra postazione abbiamo messo a fuoco le
macchine fotografiche e le videocamere per osservare
meglio: guardando l'entusiasmo e la gioia sprizzare
dai pori di tutte le atlete, non ce lo siamo chiesti
più. Le scintille erano quelle della vita,
le più luminose che avessimo mai visto.
Nessuna si è risparmiata, dando in ogni pagaiata
tutta l'energia e la forza che aveva a disposizione,
senza risparmiarsi. Colpo dopo colpo le gare sono
giunte al loro epilogo.
Eravamo elettrizzati: forza e grazia miste a
determinazione e voglia di dare per il gruppo.
Inutile dire che, dopo la premiazione, abbiamo chiesto
di poter provare anche noi a 'domare il drago'.
Mentre provavamo, abbiamo capito perché si usa
per allenare, compattare i team aziendali e
perché fa bene alla salute, pure mentale.
Siamo scesi un po' stanchi, ma divertiti e soddisfatti.
Durante il ritorno in sede in pullman riguardavamo
le foto ripercorrendo la giornata... a questo punto
qualcuno di voi obietterà: ma chi ha vinto,
non lo hai detto!
Non lo dico e non lo dirò: oggi i draghi si
sono tinti di rosa e hanno vinto tutti!